Sulle montagne della Colombia, si nasconde un luogo incantato e meraviglioso, chiamato Encanto. Qui, in una casa magica, vive la straordinaria famiglia Madrigal. In città, tutti li conoscono e li stimano, soprattutto per una caratteristica particolare: ogni bambino della famiglia affronta la cosiddetta “cerimonia dei talenti”, durante la quale scopre qual è il suo potere e come questo possa aiutare la famiglia e l’intera comunità.
Tutti i membri della famiglia hanno un talento, tranne Mirabel, un’ormai giovane adulta dal grande cuore, che durante la cerimonia non ha ricevuto alcuna rivelazione. La mancanza di talento viene vissuta come un enorme peso dalla ragazza, che si sente inadeguata nei confronti degli altri membri della famiglia.
Ma, alla fine, la famiglia imparerà una grande lezione, proprio grazie a lei.
Ecco 5 cose che abbiamo imparato dal meraviglioso film d’animazione Disney Encanto.
1. Non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto
Luisa Madrigal, una delle sorelle di Mirabel, è dotata di una forza sovrumana: può facilmente spostare edifici, massi e animali, aiutando la famiglia e l’intera comunità nei lavori pesanti. Quando la magia dei Madrigal si affievolisce, uno dei primi segnali è proprio la perdita della forza fisica di Luisa. Abituata da sempre ad aiutare gli altri, la ragazza si trova per la prima volta nella sua vita ad avere bisogno dell’aiuto altrui. Sarà Mirabel a starle vicino in questo momento di difficoltà.
Questo episodio ci insegna che non dobbiamo sempre essere forti. A volte abbiamo bisogno del sostegno dei nostri amici e della nostra famiglia per superare situazioni difficili o scomode. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, anzi è un segno di forza e umiltà, perché dimostra che siamo abbastanza a nostro agio con noi stessi da concederci di essere deboli e tristi e che riconosciamo il valore degli altri e dei loro consigli, senza preoccuparci del loro giudizio. Va bene non sapere come gestire al meglio ogni situazione, va bene pensare di non farcela da soli. A volte, tutto ciò di cui si ha bisogno è il punto di vista di qualcun altro sulle cose, in modo da poterle vedere più chiaramente da soli.
2. C’è sempre tempo per cambiare
Isabela, sorella maggiore di Mirabel e Luisa, è giovane, bella e perfetta. Ha il talento di far crescere piante e fiori meravigliosi, ovunque voglia. Ha un atteggiamento presuntuoso e vanitoso, soprattutto nei confronti di Mirabel e, per questo, inizialmente le due non vanno d’accordo. Finché un giorno, non riuscendo più a sopportare l’immagine di perfezione che incarna da tutta la vita, Isabela si trasforma, abbandonando le maschere e scegliendo di essere semplicemente sé stessa.
Non è mai troppo tardi per cambiare vita! Ce lo insegna proprio Isabela, che abbandona le vesti di figlia perfetta per esprimere ciò che vive e sente con naturalezza e semplicità. Non dobbiamo avere paura di mostrarci per quello che siamo davvero, perché è solo così che saremo veramente felici. Non lasciare che la paura di cambiare ti impedisca di farlo.
3. Ciò che sai fare non definisce chi sei e quanto vali
Mirabel è l’unica della famiglia a non avere un talento e, per questo, porta dentro di sé un senso di vuoto, di inadeguatezza, che le provoca sofferenza. Ma, alla fine, sarà proprio lei, grazie alla sua sensibilità e alla sua empatia, a salvare la famiglia e la casa dalla distruzione.
Mirabel non può parlare con gli animali o evocare tempeste come i suoi familiari, ma è gentile e premurosa, sempre pronta a prestare ascolto o a dare consigli. Ed è proprio questo che la rende unica. Questo ci insegna che non sono le nostre competenze a definirci, ma la nostra personalità!

4. Il fallimento non è la fine del mondo
Bruno Madrigal, zio di Mirabel, ha l’abilità di vedere il futuro. Avendo previsto, anni prima, una grande sciagura per la famiglia, si è convinto di portare sfortuna e di essere un fallito, e per questo vive in completo isolamento lontano da tutti. Si scoprirà che, in realtà, Bruno ha sempre vissuto nascosto nella casa. La famiglia lo accoglierà nuovamente con calore, dimostrando che gli anni di lontananza non hanno spento l’affetto.
Bruno vive il fallimento con dolore, convincendosi che non ci sia rimedio e che l’unica vita possibile per lui sia lontano dalle persone che crede di avere irrimediabilmente deluso. Al contrario, i suoi familiari dimostrano di essere felici del suo ritorno. Questo dimostra che il fallimento non è la fine del mondo. Sbagliare fa parte della vita e non è necessariamente una sconfitta: infatti, può rivelarsi una grande opportunità di crescita e miglioramento.
5. Il vero talento è mostrarsi per come si è
La lezione più importante che ci lascia questo capolavoro Disney è la bellezza di essere semplicemente noi stessi. Ognuno è unico, speciale e indispensabile esattamente così com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti.
L’unicità è il nostro vero talento!